Una doccia molto calda
Il sole estivo , ormai prossimo al tramonto, dipinge il cielo con pennellate di arancione e rosa, colori che si riflettono sulle finestre della casa di Mattia come presagi di passioni inconfessabili. L’aria è densa, satura del profumo dolce e inebriante del gelsomino che avvolge la dimora in un abbraccio sensuale. La casa, una struttura a due piani con persiane verdi sbiadite dal tempo e dal sole, sembra trattenere il respiro, come se anche lei fosse consapevole della tensione erotica che si sta accumulando tra le sue mura. Mattia, un ragazzo di diciannove anni dai capelli biondi e dal fisico minuto, cammina silenziosamente lungo il vialetto, con le scarpe da calcetto ancora sporche di terra e di sudore. La sua timidezza è palpabile, evidente nel modo in cui abbassa lo sguardo, evitando il contatto visivo con chiunque incroci il suo cammino. Ma oggi, c’è qualcosa di diverso nell’aria, qualcosa che lo rende inquieto, eccitato, e al tempo stesso spaventato. È come se il mondo intorno a lui stesse cospirando per spingerlo verso un abisso di desideri proibiti.
La presenza di zia Silvia, arrivata due settimane fa per un corso di lavoro, ha sconvolto la routine della casa. Lei, una donna del Sud con curve mozzafiato, seno abbondante e gambe che sembrano scolpite da un artista ossessionato dalla perfezione, è l’incarnazione della sensualità più sfrenata. I suoi movimenti sono fluidi, quasi felini, come se ogni gesto fosse una danza erotico-sacrale. Il modo in cui si muove per casa ,sempre mezza nuda, con scollature vertiginose che rivelano più di quanto coprano ,e minigonne che sfidano la gravità, non passa inosservato. Mattia, ogni volta che la incrocia, sente il sangue salire al viso, il cuore accelerare, e un’eccitazione che non sa come gestire, come se il suo corpo stesse ribellandosi alla sua natura timida e riservata.
Ora, mentre sale le scale verso la sua camera, i suoi passi sono attutiti dalla moquette consumata, che sembra assorbire ogni suono, ogni pensiero impuro. Il silenzio della casa è interrotto solo dal rumore lontano della televisione in soggiorno, dove suo padre sta guardando il telegiornale, ignaro della tempesta ormonale che sta per scatenarsi al piano di sopra. Ma c’è un altro suono, più vicino, che attira la sua attenzione. Un mormorio, un sospiro, un gemito soffocato, proveniente dal bagno al piano di sopra. La porta è leggermente socchiusa, e la curiosità, mescolata a un’irresistibile attrazione, lo spinge ad avvicinarsi, come una falena attratta dalla fiamma di una candela.
Il bagno è avvolto in una nebbia calda e umida, il vapore della doccia che si condensa sulle piastrelle, creando un’atmosfera quasi surreale, come se Mattia stesse entrando in un sogno proibito. Attraverso la fessura, i suoi occhi, avidi e impauriti, vedono zia Silvia, nuda sotto il getto d’acqua. Il suo corpo è una scultura di carne e curve, il seno pieno e generoso che si solleva con ogni respiro, con i capezzoli turgidi e scuri che brillano sotto la luce fioca come gemme esagerate. Lei si sta masturbando, con le dita che scivolano lente e sicure tra le sue gambe, con il viso contratto in un’espressione di piacere che rasenta l’estasi. Mattia trattiene il fiato, il cuore che batte forte, mentre osserva quella scena proibita, come se stesse assistendo a un rituale sacro e profano allo stesso tempo.
Zia Silvia esce dalla doccia, l’acqua che scorre sul suo corpo, disegnando percorsi sinuosi sulla sua pelle, come se stesse tracciando una mappa di desideri inconfessabili. Si asciuga con un asciugamano, ma i suoi movimenti sono lenti, sensuali, come se stesse danzando per un pubblico invisibile, o forse per gli occhi avidi di Mattia che la osservano di nascosto. Si struscia il seno, il sedere sodo e rotondo, e poi si avvicina allo specchio, il suo sguardo che si incrocia con quello riflesso, in un dialogo muto di piacere e autoerotismo. Tra le mani tiene un vibratore, un oggetto che Mattia ha visto solo in film per adulti, e che ora gli sembra un simbolo di una sessualità sfrenata e senza limiti. Lo porta alle labbra, lo succhia, lo assapora, come se stesse gustando il sapore del peccato, e poi lo fa scivolare tra le gambe, spingendolo dentro di sé con un gemito soffocato che risuona nel bagno come un’invocazione oscena.
Il suo corpo si è arcuato, i muscoli che si tendono ,mentre raggiunge l’orgasmo, il viso distorto dal piacere ,con gli occhi chiusi e la bocca aperta in un grido silenzioso. Mattia è paralizzato ,con il sangue che gli pulsa nelle vene e il desiderio che lo consuma come un fuoco incontrollabile. Sa che dovrebbe andarsene, che quello che sta facendo è sbagliato, ma non riesce a staccare gli occhi da quella visione, come se fosse ipnotizzato da un incantesimo erotico. Zia Silvia, però, non è così ingenua. Si accorge della sua presenza, ma non dice nulla, non fa nulla per fermarlo. Continua a muoversi, a toccarsi, come se sapesse di essere osservata, come se volesse che lui guardasse e desiderasse.
Finalmente, Mattia si allontana, il cuore che gli martella nel petto, con passi incerti , come se stesse fuggendo da una scena del crimine. Si rifugia nella sua camera, si getta sul letto, e sotto le coperte , inizia a masturbarsi con una frenesia che non sapeva di possedere. Le immagini di zia Silvia nuda, del suo corpo che si contorce dal piacere, gli affollano la mente, come un film porno proiettato su uno schermo mentale. Le sue mani tremano mentre si tocca, con il respiro che diventa affannoso e i gemiti che si perdono nel silenzio della stanza ,soffocati dal cuscino. Il suo corpo risponde all’eccitazione, il membro che pulsa, che si indurisce, mentre immagina di essere lui a toccarla, a baciarla, a possederla, a immergersi nella sua passera bagnata e calda.
Il piacere lo travolge, un’onda che lo sommerge, e quando raggiunge l’orgasmo, il suo grido è soffocato dal cuscino, con il corpo che si scuote in preda a una scarica elettrica di piacere. Il suo corpo si rilassa, ma la mente è ancora in fiamme, le immagini di zia Silvia che lo tormentano, che lo perseguitano, come fantasmi erotici. Si sente in colpa, sporco, come se avesse violato un tabù sacro, ma al tempo stesso, si sente vivo come mai prima, come se avesse scoperto una parte di sé che non sapeva di possedere.
Fuori, la notte sta calando, il cielo che si tinge di un blu profondo, punteggiato da stelle che sembrano osservare la scena con occhi complici. La casa è immersa nel silenzio, ma dentro Mattia, c’è una tempesta che infuria, un vortice di desideri, paure e eccitazione. Sa che nulla sarà più come prima, che quella serata ha cambiato tutto, come se avesse attraversato una soglia da cui non si può tornare indietro. E mentre giace nel suo letto, con il corpo ancora tremante, si chiede se zia Silvia farà finta di niente, o se quel gioco di sguardi , di desideri inespressi, continuerà, spingendosi sempre più oltre.
La porta della sua camera è socchiusa, e dalla fessura, filtra una sottile striscia di luce, come un invito silenzioso. Mattia si chiede se zia Silvia sia ancora sveglia, se stia pensando a lui come lui sta pensando a lei, se il suo corpo sia ancora caldo e umido ,pronto per essere esplorato. Il desiderio lo divora, ma la paura lo trattiene, come una catena che lo lega alla sua timidezza. Per ora, si accontenta di quei momenti rubati, di quelle immagini che lo tormenteranno nei suoi sogni, come un film hard che non può smettere di guardare.
Ma la notte è lunga, e la casa è piena di segreti, di stanze buie e di angoli nascosti dove i desideri possono prendere vita. E mentre Mattia si addormenta, il cuore ancora pesante di eccitazione e colpa, non sa che questa è solo l’inizio di una storia che lo cambierà per sempre. Una storia di desideri proibiti, di sguardi complici, e di confini che verranno superati con una violenza dolce e inarrestabile. Perché zia Silvia non è una donna qualsiasi, è una dea del peccato, e Mattia non è più il ragazzo timido che era prima del suo arrivo. È un apprendista del desiderio, pronto a esplorare gli abissi più osceni della sua sessualità.