La professoressa di matematica 1

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Audio in italiano

Il vestito Rosso intenso

In questo momento, mentre il sole estivo batte implacabile sui vetri della classe, l’aria è densa di calore e desiderio. La scuola, con i suoi corridoi silenziosi e le aule affollate, sembra trattenere il respiro, come se anche lei fosse consapevole della tensione che si sta accumulando nell’ultima ora di lezione. Filippo, seduto al suo banco in fondo alla classe, fissa la professoressa di matematica con uno sguardo che tradisce la sua immaginazione fervida. Lei, la signora Rossi, è una donna di 42 anni, mora, con un’eleganza che non passa inosservata. Oggi, più che mai, il suo abbigliamento sembra sfidare il caldo opprimente. Indossa un vestitino rosso intenso, così corto da far intravedere le cosce ogni volta che si muove, e una scollatura che lascia poco spazio all’immaginazione. Niente reggiseno, solo la stoffa sottile che aderisce alla pelle, resa quasi trasparente dal sudore che la incolla al corpo.

Il clima in classe è insopportabile. Il condizionatore, rotto da settimane, non fa altro che emettere un ronzio fastidioso, mentre le finestre sono chiuse per non far entrare il rumore del traffico. La signora Rossi, con i suoi occhiali da vista alla moda e i capelli raccolti in una coda alta, cerca di mantenere la concentrazione sulla lezione, ma il caldo la rende più sensuale del solito. Ogni suo movimento è un invito involontario, un gioco di luci e ombre che Filippo non può ignorare. Le goccioline di sudore scendono lungo il suo collo, si fermano sul décolleté, e lui non può fare a meno di immaginare cosa si celi sotto quel vestito.

Il vestito, finissimo e aderente, si solleva leggermente ogni volta che lei accavalla le gambe e si sporge sulla cattedra per scrivere alla lavagna. Filippo, con il cuore che batte all’impazzata, intravede le mutandine nere di pizzo trasparenti e provocanti. È un’immagine che lo fa sentire in colpa e eccitato allo stesso tempo. I suoi compagni di classe sembrano indifferenti, concentrati sui loro appunti o distratti dal caldo, ma lui non riesce a distogliere lo sguardo. I seni della professoressa, pieni e sodi, sono visibili in trasparenza, con i capezzoli che si intravedono come due punti scuri. È una visione che lo fa sentire vivo, ma anche incredibilmente a disagio.

La lezione procede lenta, ogni minuto sembra un’eternità. La signora Rossi spiega un teorema con la sua voce calma e suadente, ma Filippo non ascolta. La sua mente è altrove, persa in fantasie che diventano sempre più vivide. Immagina di essere solo con lei, di vederla togliere quel vestito rosso, di scoprire il suo corpo perfetto, maturo e desiderabile. Si chiede come sarebbe toccarla, baciarla, sentire il suo profumo di donna matura e sicura di sé. È una fantasia proibita, ma il caldo e la situazione sembrano giustificarla, almeno nella sua testa.

Ad un certo punto, la professoressa si alza per chiudere la finestra, che qualcuno ha aperto senza permesso. Il vestito si solleva ulteriormente, rivelando ancora di più le sue gambe lunghe e toniche. Filippo trattiene il fiato, sentendo il sangue affluire alle guance. I suoi compagni ridacchiano per il caldo, ma lui è troppo concentrato su quel momento per notare la loro indifferenza. La signora Rossi, ignara dello sguardo di Filippo, si sistema il vestito con un gesto naturale, ma lui lo interpreta come un invito, un segnale che solo lui può capire.

Il sudore continua a scorrere lungo il suo corpo, rendendo il vestito ancora più trasparente. Filippo immagina di vederla nuda, di sentire la sua pelle umida sotto le dita. Si chiede se anche lei provi qualcosa, se sia consapevole dell’effetto che ha su di lui. È una donna matura, una professoressa rispettata, ma in quel momento sembra così vulnerabile, così umana. Il suo sguardo si posa su di lui per un attimo, e Filippo abbassa gli occhi sentendosi scoperto. Ma è solo la sua immaginazione o c’è qualcosa di più in quello sguardo?

La lezione sta per finire, ma la tensione nell’aria è palpabile. Filippo si sente come se stesse per esplodere, il suo corpo è teso, ogni fibra del suo essere è concentrata su di lei. Immagina di avvicinarsi, di sussurrarle all’orecchio qualcosa di audace, di vedere la sua reazione. Ma è solo una fantasia, una fuga dalla realtà. La campana suona, interrompendo il suo sogno ad occhi aperti. I suoi compagni si alzano, raccolgono i libri e si dirigono verso l’uscita, chiacchierando animatamente. Filippo rimane seduto, il cuore che batte forte, gli occhi ancora fissi sulla professoressa.

Lei si volta, sistemando i suoi appunti con un gesto lento e sensuale. Il vestito si solleva di nuovo, e Filippo intravede ancora quelle mutandine di pizzo. È un’immagine che lo perseguiterà per il resto della giornata, forse per sempre. La signora Rossi si avvicina alla sua scrivania, e per un attimo i loro sguardi si incrociano. Filippo sente un brivido lungo la schiena, come se lei potesse leggere i suoi pensieri.

Ma è solo un’impressione o c’è qualcosa di più?

La professoressa sorride, un sorriso enigmatico che Filippo non sa interpretare.

È un sorriso di complicità o solo la sua immaginazione che corre troppo?

Il caldo è ancora opprimente, ma ora c’è qualcos’altro nell’aria, qualcosa di elettrico. Filippo si alza lentamente, sentendo il peso dello sguardo della professoressa ancora su di lui. La tensione è palpabile, il momento è sospeso e la risposta sembra lontana, ma inevitabile.

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